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Progetto per la sistemazione di piazza Dante

 

Il progetto adotta la rappresentazione simbolica matrice per eccellenza dei simboli dell’uomo e interpreta lo spazio celeste sede degli Dei immaginato dagli Etruschi,(antichi abitanti di questi luoghi) che da questa simbologia deriva. Il segno generatore è una croce lunga quanto la piazza, ruotata e posta in asse con l’asse centrale della chiesa esposto a Nord. La croce orientata è diretta verso i quattro punti cardinali e in primo luogo la base di tutti i simboli d’orientamento ai diversi livelli dell’esistenza dell’uomo:

-l’orientamento del soggetto animale in rapporto a se stesso.

-l’orientamento spaziale in rapporto ai punti cardinali terreni.

-l’orientamento temporale in rapporto ai punti cardinali celesti.

 La croce evidenziata dal travertino bianco attraversa la piazza ed è contenuta da un rosa dei venti stilizzata che ordina i punti cardinali. Le diagonali della rosa si incassano nel terreno e diventano quattro vasche trapezoidali rivestite in marmo che raccolgono le acque della fontana centrale. L’intersezione dei due assi principali, Nord-Sud, Est-Ovest, genera quattro caselle, ognuna di queste caselle è ripartita in quattro triangoli. La piazza è cosi suddivisa in sedici caselle ognuna delle quali rappresenta secondo la simbologia etrusca una divinità. Per la disciplina tagetica, lo spazio celeste era suddiviso in sedici parti, o caselle, quattro per ognuno dei quadranti che risultavano dalla ideale congiunzione dei quattro punti cardinali. La retta Nord-Sud è il cardine, quella Est-Ovest il decumano. Lo spazio della linea Est-Ovest compreso verso mezzogiorno costituiva la parte anteriore del cielo, mentre lo spazio compreso verso settentrione costituiva la parte posteriore. Nelle sedici caselle erano collocate le dimore delle divinità, nel settore Nord-Est abitavano le divinità favorevoli, verso mezzogiorno le divinità della terra e della natura, nel settore Nord-Ovest vi erano le divinità infernali e del fato. Il primo e fondamentale ambito d’osservazione per ogni pratica divinatoria per gli etruschi era il cielo. Tenendo infatti presente la ripartizione della volta celeste e della collocazione delle singole caselle, si poteva riconoscere, dalla posizione dei segni nel cielo ( fulmini, tuoni o volo di uccelli ) a quale divinità fossero da riferire, benefica o di cattivo auspicio.

Le caselle nel progetto sono differenziate dalla differente orditura del pavimento in lava grigia e da un listello in travertino che le suddivide. Il settore Nord-Est ritenuto ”sfavorevole”, è differenziato da una lava grigia bocciardata che crea effetti di chiaroscuro, il perimetro della piazza è delimitato da cippi in travertino con i simboli delle varie divinità.

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